Maledetti vi amerò (per il ciclo Black Out), Iris, ore 21,00. Mercoledì 15 marzo 2017.
Gran titolo, di quelli che ti si stampano nel cervello e non vanno più via, e titolo più famoso e più bello dello stesso film. Che è poi quello che lancia Marco Tullio Giordana come nuovo astro del nostro cineautorialismo, con premi incanerati dappertutto, compreso il Pardo d’oro al festival di Locarno. Se poi il regista abbia o meno matenuto le promesse lascio a voi stabilirlo (io propendo per il no). Maledetti vi amerò, del 1980, chiiude anche simbolicamente il decennio terribile del post-Sesantotto, dl Sessantotto che non finisce mai, con i suoi ribellismi di ogni risma e estremismo, con la rivolta desiderante del ’77 bolognese, con il terrorismo rouge et noir, gli attentati, le gambizzazioni e gli ammazzameti per strada, i rapimenti politici, gli scontri quotidiani tra manifestanti e polizia ecc. ecc. Insomma, tutte quelle cose che voluto ricordare il ciclo Black Out, varato e mandato in onda da Iris, con un nugolo di film e documentari di quel periodo. Naturalmente anche Maledetti vi amerò fa parte del ciclo, ed è in qualche modo il titolo di fine ciclo. Perché il suo protagonista, bizzarramante chiamato Svitol (lo interpreta un sovreccitato e overacting Flvio Bucci nel film della vita) è un sessantottino deluso, già presago di quel riflusso che chiuderà per sempre la stagione delle piazze e segnerà, con gli anni Ottanta, il passaggio dal sogno della rivoluzione a quello assai più concreto e possibile del consumo.
Dunque: Svitol, scappato a suo tempo in Sud America per sfuggire alla polizia per via di certe sue implicazioni con movimentismi estremi, torna in Italia dopo cinque anni, e natiralmente trova tutto cambiato Gli ex compagni stanno cercando di dimenticare e di riciclarsi. C’è chi si è dato agli affari, chi alle speculazioni in borsa, chi alla droga, e via seguitando, purché non si parli più di lotta. Ritroverà, Svitol, anche un commissario di polizia, con cui si era confrontato e scontrato, e che adesso sente più affine degli ex compagni. E con lui si insaura un rapporto assai ambiguo, che porterà Svitol in un cul de sac. Finale di grande forza simbolica, risultato di quel grumo di dubbi, interrogativi, pentimenti, autirevisionismi, tradimenti, sensi di colpa che si è addensato nel corso del film. Maledetti vi amerò intercetta lo smarimento di molti ex militanti, ma non ce la fa a trasformarlo in una narrazione coerente e compatta. Si menano fendenti contro tutto e contro tutti, ma l’impressione è di uno sbattimento cieco in un labirinto.
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Film stasera in tv: MALEDETTI VI AMERÒ (merc. 15 marzo 2017, tv in chiaro)
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